Emilio Ferrara, Direttore della Organizzazione Produttori Terra Orti, esprime le sue perplessità sul Decreto Ristori Bis e sul relativo articolo 22: “è scritto male e potrebbe essere attuato peggio”.
La premessa.
Anno 2020: la pandemia ha determinato tempi duri a livello mondiale per ogni settore economico. Le misure per far fronte ai gravi disagi degli operatori sono state approntate ad ogni livello. In Italia con il Decreto Ristori si è contemplato ogni settore, anche quello agricolo, tranne il comparto ortofrutticolo. In realtà l’art.58-bis (Fondo per la promozione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma) del Decreto Ristori, ha definito il prodotto di IV gamma, nell’ambito del settore Ortofrutta, unico destinatario di interventi di sostegno. Un provvedimento senza logica che di fatto, a fronte dell’inaccettabilità espressa, non è stato attuato. Nel recente Decreto Ristori Bis il governo italiano ha riprovato a immaginare sostegni al settore ortofrutticolo, creando di fatto confusione e ulteriori incongruenze.
Le considerazioni di Emilio Ferrara, Direttore di Terra Orti, Organizzazione Produttori con circa 200 associati.
- Cosa contempla precisamente il Decreto Ristori bis per il settore ortofrutticolo?
“Dopo l’errore del primo Decreto che di fatto ha escluso quasi del tutto l’ortofrutta dagli interventi di sostegno, adesso ci si riprova con il Decreto ristori bis (Decreto Legge 9 novembre 2020 n. 149) che con l’art. 22 sostituisce il famoso art. 58-bis e, come spesso accade, la cura è peggiore del male”.
“Intanto– prosegue Ferrara – nel grottesco tentativo di allargare la lista dei privilegiati se ne aggiunge un altro inventandolo di sana pianta (il prodotto “della cosiddetta prima gamma evoluta”), aprendo le porte alle più fantasiose interpretazioni su cosa sia appunto il prodotto di “cosiddetta prima gamma evoluta”. Per esempio un’anguria intera posta in un cassone insieme ad altre è prima gamma, posta invece singolarmente in una confezione dedicata magicamente si evolve e diventa di “cosiddetta prima gamma evoluta” e, pertanto, equiparata ad un’altra anguria che invece (a norma di legge 13 maggio 2011, n. 77) viene sottoposta a processi tecnologici atti a valorizzarla grazie alla selezione, cernita, monda e taglio, lavaggio, e confezionamento in buste o in vaschette sigillate, con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva (IV gamma)”
“Inoltre il contributo è concesso alle Organizzazioni di Produttori (OP) riconosciute e ricordiamo che – tiene a specificare il Direttore Terra Orti -, sempre a norma di legge, NON esiste un riconoscimento per la IV gamma o prima gamma evoluta, ma per i Prodotti Ortofrutticoli (Lattughe, Pomodori, Pesche, etc.)”.
- Come si identificano i criteri per il ristoro?
“ll nuovo art. 58-bis si chiama “Interventi per la gestione della crisi di mercato dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma e di prima gamma evoluta” ed infatti concede un contributo, nel limite di spesa di 20 milioni di euro, per la raccolta prima della maturazione o la mancata raccolta dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma e di prima gamma evoluta per periodo marzo – luglio 2020 e quantificando la conseguente differenza di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019.
- Qual è quindi il pasticcio?
“Oltre al fatto che ci vuole una certa fantasia per immaginare che una mela o un kiwi, quando ancora non sono maturi, cioè quando ancora sono sulla pianta e mancano mesi alla raccolta, già sono pronti per le vaschette di IV gamma, il problema più grande è che il Governo dimentica che il suo Ministro per le Politiche Agricole, nonostante le ripetute richieste da parte delle OP e delle Unioni di OP, NON ha voluto, nemmeno nel periodo nero del lockdown, autorizzare le OP ortofrutticole ad effettuare le operazioni di raccolta prima della maturazione o mancata raccolta con interramento del prodotto, e pertanto NESSUNA OP, che faccia prodotti di IV gamma, di prima gamma evoluta o di prima gamma “arretrata”, può accedere a tali fondi.”
Mancano di fatto ai produttori i requisiti che il Governo stesso ha impedito di attuare e che ora, con l’art.22 chiede di esibire per accedere ai ristori!
Nei prossimi 30 gg il MIPAAF, con apposito decreto, dovrà stabilire i criteri e le modalità di attuazione dell’articolo 58-bis.
- Qual è la soluzione possibile?
Emilio Ferrara auspica che si tenga conto di queste criticità per rendere possibile l’accesso al fondo di 20 milioni di euro.
“Innanzitutto il Mipaaf deve, forzando l’interpretazione del nuovo art. 58-bis, scegliere come criterio (tre operazioni di raccolta verde e mancata raccolta oppure calo del fatturato) l’unico praticabile e cioè il calo di fatturato, bisogna quindi eliminare ogni riferimento alle operazioni di raccolta prima della maturazione e di mancata raccolta dei prodotti ortofrutticoli.
Bisogna poi individuare i Prodotti oggetti del provvedimento e pertanto destinatari dei contributi (cioè quelli che hanno avuto un crollo delle vendite, come tanto per fare un esempio le lattughe e le fragole) e, di conseguenza, individuare le OP riconosciute per quei prodotti e che possono essere beneficiarie dei contributi (ricordiamo che non esistono OP riconosciute per la IV gamma o la prima gamma evoluta ma solo per i prodotti)”.
“Ancora, dato che l’art.58-bis lascia giustamente intendere che il beneficiario finale non è tanto il soggetto che commercializza (OP) quanto il produttore ortofrutticolo, al fine di evitare sperequazioni tra questi ultimi bisogna definire i prodotti per quello che sono per davvero e cioè “destinati alla IV gamma e prima gamma evoluta.. La ragione è che, nella gran parte dei casi, non è il produttore agricolo che mette in atto i processi tecnologici di cui sopra ma altri soggetti (spesso industriali) e una più puntuale definizione dei prodotti può evitare che vengano penalizzati una parte dei produttori che aderiscono ad OP che poi vendono a chi confeziona o peggio ancora che il contributo arrivi a soggetti diversi da quelli della produzione primaria”.
“Ovviamente per il calcolo della differenza di fatturato bisogna prevedere che questo debba essere riferito alle tipologie di prodotto individuate che poi viene venduto come I e IV gamma e non a tutto il fatturato delle OP”.
- Dopo tutta la disamina tecnica, qual è la soluzione in sintesi?
Per risolvere il pasticcio, l’unico criterio per identificare l’accessibilità ai fondi stanziati per il settore Ortofrutta nell’ambito del decreto Ristori Bis, può essere il calo di fatturato considerando i periodi dell’anno di riferimento. La differenza del fatturato dovrebbe tener conto inoltre della compagine sociale delle OP, cioè valutare l’adesione o la dimissione dei produttori dall’OP. L’adesione ad una OP ha una durata di un anno, in quanto la differenza di fatturato potrebbe essere falsata dall’uscita o entrata di soci produttori. In sintesi, lo scostamento di fatturato andrebbe calcolato a parità di soci produttori.
Un’altra questione irrisolta per l’ortofrutta: le aliquote Iva per le erbe aromatiche
/0 Commenti/in Comunicazione /da Redazione TerraOrtiTra le tante questioni relative al comparto ortofrutticolo lasciate da tempo irrisolte dalla politica italiana, c’è anche quella della moltitudine di aliquote Iva delle erbe aromatiche. La scarsa chiarezza che attualmente e da tempo vige, genera spesso dubbi ed imprecisioni nell’applicazione.
Per l’individuazione della corretta aliquota Iva da applicare alle erbe aromatiche non letteralmente menzionate dal legislatore fiscale, è necessario individuarne l’appartenenza da un punto di vista tecnico/merceologico così come indicato dalla Tariffa doganale o altrimenti rifarsi alle istanze di interpello che comunque normalmente rimandano alla TARIC.
Vediamo nel dettaglio:
Il problema si complica ulteriormente quando oggetto della transazione sono confezioni di aromi misti per le quali l’individuazione dell’aliquota Iva deve essere fatta “tenendo in considerazione la merce che conferisce all’insieme il carattere essenziale”, considerando “quantità, volume e valore”, con le difficoltà che ne conseguono e le innumerevoli interpretazioni rispetto alla composizione.
In conclusione, è certamente necessario armonizzare le aliquota IVA da applicare alle Erbe aromatiche per uso alimentare: la presenza di una pluralità di aliquote (4%, 5%, 10% e 22%) ingenera confusione e spesso un’errata applicazione della norma.
Bisognerebbe individuare un’unica aliquota iva agevolata da applicare a tutte le erbe aromatiche per uso alimentare che dovrebbe essere quella del 4% come tutti gli ortofrutticoli. In alternativa, potrebbe essere discussa e mediata una aliquota del 5%, comunque agevolata, ma che compenserebbe le perdite subite dal taglio dell’aliquota del 22% e del 10% con l’incremento del punto percentuale sui volumi, di gran lunga superiori, relativi alle erbe che scontano il 4%.
Emilio Ferrara
Direttore Società cooperativa Terra Orti
BANDO DI GARA “EU FRESH CHOICE IM” – TENDER NOTICE “EU FRESH CHOICE IM”
/0 Commenti/in Leggi e regolamenti /da Redazione TerraOrtiBando di gara mediante procedura competitiva aperta per la selezione di un organismo incaricato dell’esecuzione del programma di informazione e promozione dei prodotti agricoli nel mercato interno (Francia, Germania, Italia e Spagna) denominato “European Fruit and Vegetables – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE IM”
È stato indetto il Bando di Gara per la selezione, mediante procedura competitiva aperta, di un Organismo di esecuzione incaricato della realizzazione delle attività di informazione e promozione del programma “European Fruit and Vegetable – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE IM” finanziato dalla Commissione europea in conformità al Regolamento (UE) n. 1144/2014.
Le società / agenzie interessate a inviare le proprie proposte e a partecipare al Bando di gara sono invitate a consultare l’allegata documentazione tecnica.
Il termine per il ricevimento delle offerte è fissato per il 1° febbraio 2021, alle ore 12.00 (ora italiana).
Allegati:
Open competitive tender for the selection of the implementing body of the programme for information and promotion of agricultural products in the internal market named “European Fruit and Vegetables – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE IM”.
The open competitive tender for the selection of the implementing body of the programme for information and promotion named “European Fruit and Vegetables – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE IM” financed by the European Commission in compliance with Regulation (EU) n. 1144/2014 is announced.
Entities interested in presenting proposals for the participation in the Tender are invited to consult the attached technical documentation.
The deadline for the reception of offers is 12.00 (Italian time) on 1 February 2021.
Attachments:
BANDO DI GARA “EU FRESH CHOICE” – TENDER NOTICE “EU FRESH CHOICE”
/0 Commenti/in Leggi e regolamenti /da Redazione TerraOrtiBando di gara mediante procedura competitiva aperta per la selezione di un organismo incaricato dell’esecuzione del programma di informazione e promozione dei prodotti agricoli nei Paesi terzi (Svizzera e Norvegia) denominato “European Fruit and Vegetables – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE”.
È stato indetto il Bando di Gara per la selezione, mediante procedura competitiva aperta, di un Organismo di esecuzione incaricato della realizzazione delle attività di informazione e promozione del programma “European Fruit and Vegetable – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE” finanziato dalla Commissione europea in conformità al Regolamento (UE) n. 1144/2014.
Le società / agenzie interessate a inviare le proprie proposte e a partecipare al Bando di gara sono invitate a consultare l’allegata documentazione tecnica.
Il termine per il ricevimento delle offerte è fissato per il 1° febbraio 2021, alle ore 12.00 (ora italiana).
Allegati:
Open competitive tender for the selection of the implementing body of the programme for information and promotion of agricultural products in the third countries (Switzerland and Norway) named “European Fruit and Vegetables – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE”.
The open competitive tender for the selection of the implementing body of the programme for information and promotion named “European Fruit and Vegetable – Your Fresh Choice!” – Acronimo “EU FRESH CHOICE” financed by the European Commission in compliance with Regulation (EU) n. 1144/2014 is announced.
Entities interested in presenting proposals for the participation in the Tender are invited to consult the attached technical documentation.
The deadline for the reception of offers is 12.00 (Italian time) on 1 February 2021.
Attachments:
A Brescia nuovo spazio espositivo per i prodotti di Terra Orti
/0 Commenti/in Eventi /da Redazione TerraOrtiTerra Orti è la società cooperativa che rappresenta la Campania a Brescia, dove Coldiretti ha inaugurato con il Presidente Nazionale Ettore Prandini il mercato agricolo coperto di Campagna Amica.
Terra Orti, nonostante il contesto critico di un anno con caratteristiche senza precedenti, ha tagliato il 18 dicembre 2020 un altro traguardo: è stata inaugurata l’area espositiva dell’Organizzazione Produttori nell’ambito del mercato contadino coperto di Campagna Amica a Brescia, progetto che mira a valorizzare il lavoro dei produttori rendendo sempre più immediata la relazione con il consumatore.
Anche a Brescia apre il mercato agricolo coperto di Campagna Amica – ha dichiarato il Presidente Prandini inaugurando il mercato della sua città – Un luogo di socialità, di rapporto diretto tra produttori e consumatori, dove possiamo raccontare il sacrificio e il lavoro quotidiano che stanno dietro i prodotti della nostra agricoltura, spiegando la distintività del nostro agroalimentare. Questo è lo spirito di Coldiretti: stare in mezzo alla gente, a contatto con le persone, per trasmettere ciò che caratterizza il modello italiano dal campo alla tavola.
La postazione di Terra Orti al Mercato Contadino Campagna Amica Brescia
L’evento, semplice, ma significativo e simbolico per una città che ha bisogno di scelte incoraggianti dopo essere stata duramente colpita dalla pandemia la scorsa primavera, è stato soddisfacente per Terra Orti, che ha voluto proporre nel punto vendita una selezione di prodotti rappresentativi della Piana del Sele e a di tutta la Campania, portando anche un pezzo delle tradizioni di Natale delle terre del Sud.
Siamo orgogliosi di essere ancora una volta parte integrante dell’ambizioso progetto di Coldiretti, come già avvenuto per il mercato coperto di Napoli della scorsa estate– ha dichiarato il Presidente di Terra Orti Alfonso Esposito-è importante che i nostri produttori abbiano visibilità di livello nazionale e internazionale. È fondamentale soprattutto in questa congiuntura socioeconomica, cogliere ogni opportunità per rendere concreta la crescita dei nostri associati e della società cooperativa nella sua interezza.
L’ortofrutta e il pasticcio che continua: decreto Mipaaf iniquo
/0 Commenti/in Iniziative istituzionali /da Redazione TerraOrtiEmilio Ferrara, il Direttore di Terra Orti, ha emesso una nuova nota stampa per rinforzare quanto già evidenziato in una precedente dichiarazione rispetto ad una questione che continua a penalizzare gravemente il settore ortofrutticolo:
Qualche settimana fa avevo esposto che l’art. 58-bis del Decreto Ristori, così come modificato dall’art. 22 del decreto ristori bis, era stato scritto male e sarebbe stato attuato peggio.
L’articolo citato, che era stato uno dei pochissimi interventi del governo verso il settore ortofrutticolo che, nel periodo del primo lockdown, tanto ha lavorato per assicurare continuità di approvvigionamento, investendo in maniera ingente in misure di sicurezza, forza lavoro e logistica, diventa ora elemento di discriminazione perché basato non sul danno economico subìto dall’impresa agricola, ma su come un prodotto ortofrutticolo viene confezionato.
Ci sono almeno un paio di considerazioni importanti rispetto a ciò che sta accadendo, doverose e concrete nell’ambito di una situazione che è gravemente penalizzante per il settore:
Dal testo del decreto attuativo si evince in sintesi che il Ministero ha scelto tra i produttori degli ortofrutticoli destinati alla IV gamma e gli imbustatori della quarta gamma preferendo, di fatto, gli industriali agli agricoltori.
Una considerazione, infine, che prevale su tutto il resto, sulla rispondenza del contenuto del decreto attuativo rispetto al dettato del decreto-legge:
l’art. 58-bis del decreto ristori bis recita testualmente “Il contributo è concesso, nel limite complessivo di spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2020, per la raccolta prima della maturazione o la mancata raccolta dei prodotti ortofrutticoli destinati alla quarta gamma ed alla prima gamma evoluta, sulla base delle informazioni disponibili nel fascicolo aziendale e nel registro dei trattamenti di cui al decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150.”; nel decreto attuativo del Mipaaf n. 9361598 del 04 dicembre che fine hanno dunque fatto le operazioni di mancata raccolta, e raccolta prima della maturazione? Non ce n’è traccia!
È possibile stravolgere in questo modo un decreto-legge?
In tutto questo “ambaradan” un plauso va fatto solo ad Agea che, vista la terrificante scadenza fissata dal Mipaaf di solo 5 giorni dall’adozione del decreto per la presentazione delle domande di aiuto, non soltanto ha emanato le istruzioni operative nel giro di poche ore, ma ha anche fatto uno slalom tra festa dell’Immacolata, sabati e domeniche portando di fatto la scadenza al 14 dicembre anziché al 9.
Pomodoro da Industria Bacino Centro Sud Italia: insediato il Comitato Etico.
/0 Commenti/in Iniziative istituzionali /da Redazione TerraOrtiEsprimo grande soddisfazione per l’insediamento del Comitato Etico, per il quale hanno dato la propria disponibilità figure di alto profilo, e in particolare Marida Dentamaro, Docente di Diritto Pubblico all’Università di Bari, il giornalista di Avvenire Antonio Mira, l’ex Ministro e attualmente Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edoardo Ronchi, lo studioso e politico Isaia Sales, e la referente del percorso su Etica e sostenibilità dell’OI, in passato responsabile della partecipazione delle organizzazioni della società civile a Expo Milano 2015, Fosca Nomis.
L’insediamento è avvenuto durante la riunione, in videoconferenza, del Comitato di Coordinamento dell’Organismo Interprofessionale (OI) del Pomodoro da industria del Bacino Centro Sud Italia che abbiamo tenuto Martedì 1° dicembre alla presenza della Ministra Teresa Bellanova.
Sono convinto che la sostenibilità etica, ambientale ed economica rappresenta da sempre una priorità per l’industria di trasformazione del pomodoro, ed è per questo che ho sostenuto il percorso che ha portato alla definizione prima del Codice Etico e poi del Comitato Etico incaricato di far applicare i principi del Codice a tutta la filiera. ù
Un impegno importante, enorme, per un’organizzazione di filiera che vede coinvolte 48 industrie di trasformazione e 18 organizzazioni di produttori ortofrutticoli, con 2,1 miliardi di fatturato e una presenza in 12 Regioni.
Un ringraziamento alla Ministra Bellanova, la quale, cogliendo l’importanza del momento ha affermato: “Il Codice, che affronta la sostenibilità economica, sociale ed ambientale, è la strada giusta; ora vediamo che diventa un programma di lavoro concreto, oltre ad un’importante dichiarazione di intenti, che mi ha visto impegnata con il mio sostegno. Solo se ci sono questi tre aspetti c’è una vera e piena sostenibilità. Origine, tracciabilità, rispetto dei diritti dei lavoratori, contrasto alle aste al doppio ribasso, valorizzazione delle buone pratiche di coltivazione e di lavoro: sono tutti punti del documento che si intrecciano con quanto il Governo sta mettendo in campo per il settore. Siamo impegnati nella lotta ai caporali, così come nel contrasto alle pratiche sleali di mercato. Lavoreremo insieme all’Organizzazione interprofessionale per far conoscere e valorizzare il vostro lavoro. E per questo è necessaria una campagna di comunicazione istituzionale a livello nazionale e internazionale. Insieme ne individueremo obiettivi e messaggi”
Emilio Ferrara
Direttore dell’Organizzazione Produttori Terra Orti
NEW FOOD CULTURE – Verso una nuova cultura alimentare: un approccio multistakeholder
/0 Commenti/in Iniziative istituzionali /da Redazione TerraOrtiProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Misura 16 – Sottomisura 16.9 – Tipologia di intervento 16.9.1 “Agricoltura sociale, educazione alimentare, ambientale in aziende agricole, cooperazione con soggetti pubblici/privati”
Terra Orti, insieme a diversi partner ha attivato il progetto New Food Culture, nato dall’obiettivo di favorire la diffusione della consapevolezza che il “sistema Cibo” ha un ruolo da protagonista nelle strategie per un benessere sostenibile.
È partita la campagna social per la sensibilizzazione ai temi dell’agricoltura sociale con al centro il sito internet informativo www.newfoodculture.it.
Il primo tema lanciato per l’attivazione delle dinamiche di sensibilizzazione oggetto della progettualità è L’Agricoltura Sociale: un’opportunità di diversificazione per le imprese
Gli altri temi del percorso sono:
Segui la pagina facebook di Terra Orti e la pagina facebook dedicata a New Food Culture per seguire il percorso informativo!
Olio extravergine di Oliva “Le 5 province”
/0 Commenti/in Comunicazione /da Redazione TerraOrtiL’olio di oliva, alimento dalle origini antiche, è il fulcro della tradizione gastronomica mediterranea ricercata in tutto il mondo.
Apprezzato e utilizzato per la cura di sé già dagli Egizi, l’olio fu considerato dai Greci panacea per la salute e la sacralità. Attraversando secoli di storie e culture, l’olio di oliva è diventato il riferimento della buona alimentazione, consigliato nella dieta quotidiana soprattutto per l’alto contenuto di antiossidanti e altri nutrienti preziosi per la salute.
L’olio extra vergine di oliva è stato disciplinato da specifica normativa europea (Regolamento CEE n. 2568/91 e successivi aggiornamenti) che ha fissato gli standard qualitativi di base che l’olio di oliva deve avere per poter essere commercializzato con la dicitura “Olio Extra Vergine”. Tale norma definisce che l’olio extra vergine debba essere ottenuto per estrazione meccanica, e l’acidità, ossia la concentrazione di acidi grassi liberi, non deve mai superare lo 0,8%.
La linea olio extra vergine di oliva “Le 5 province” di Terra Orti, nasce con l’obiettivo di raccontare, attraverso la tradizione olivicola di ogni provincia campana, il gusto e i profumi degli oli della Campania Felix nella sua interezza. Ogni singolo prodotto è un blend di olio extra vergine campano unito ad olio estratto da varietà olivicola tipica del territorio di riferimento, e porta il nome del Santo Patrono della provincia campana alla quale afferisce. Il culto del Patrono soprattutto al Sud Italia, reca infatti con sé tradizioni e simbologie delle specifiche comunità che il Santo rappresenta. Le ritualità e la biodiversità più significative dei territori hanno da sempre al centro la cucina, della quale l’olio di oliva è parte integrante come alimento tipico della ruralità mediterranea.
Di seguito, vi presentiamo ogni bottiglia che racconta ogni singola provincia campana e le sue caratteristiche uniche, per ogni dettaglio ulteriore vai nella sezione Tipico.
Come si produce il pregiato olio extra vergine di oliva campano? Ecco il video girato presso uno dei nostri agricoltori, in questo caso sono gli uliveti delle colline salernitane a produrre frutti e abbondanza. La Campania è ricca ovunque di meravigliosi uliveti.
Il Decreto Ristori Bis e il “pasticcio“ sull’ortofrutta chiamato Art. 22.
/0 Commenti/in Comunicazione /da Redazione TerraOrtiEmilio Ferrara, Direttore della Organizzazione Produttori Terra Orti, esprime le sue perplessità sul Decreto Ristori Bis e sul relativo articolo 22: “è scritto male e potrebbe essere attuato peggio”.
La premessa.
Anno 2020: la pandemia ha determinato tempi duri a livello mondiale per ogni settore economico. Le misure per far fronte ai gravi disagi degli operatori sono state approntate ad ogni livello. In Italia con il Decreto Ristori si è contemplato ogni settore, anche quello agricolo, tranne il comparto ortofrutticolo. In realtà l’art.58-bis (Fondo per la promozione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma) del Decreto Ristori, ha definito il prodotto di IV gamma, nell’ambito del settore Ortofrutta, unico destinatario di interventi di sostegno. Un provvedimento senza logica che di fatto, a fronte dell’inaccettabilità espressa, non è stato attuato. Nel recente Decreto Ristori Bis il governo italiano ha riprovato a immaginare sostegni al settore ortofrutticolo, creando di fatto confusione e ulteriori incongruenze.
Le considerazioni di Emilio Ferrara, Direttore di Terra Orti, Organizzazione Produttori con circa 200 associati.
“Dopo l’errore del primo Decreto che di fatto ha escluso quasi del tutto l’ortofrutta dagli interventi di sostegno, adesso ci si riprova con il Decreto ristori bis (Decreto Legge 9 novembre 2020 n. 149) che con l’art. 22 sostituisce il famoso art. 58-bis e, come spesso accade, la cura è peggiore del male”.
“Intanto– prosegue Ferrara – nel grottesco tentativo di allargare la lista dei privilegiati se ne aggiunge un altro inventandolo di sana pianta (il prodotto “della cosiddetta prima gamma evoluta”), aprendo le porte alle più fantasiose interpretazioni su cosa sia appunto il prodotto di “cosiddetta prima gamma evoluta”. Per esempio un’anguria intera posta in un cassone insieme ad altre è prima gamma, posta invece singolarmente in una confezione dedicata magicamente si evolve e diventa di “cosiddetta prima gamma evoluta” e, pertanto, equiparata ad un’altra anguria che invece (a norma di legge 13 maggio 2011, n. 77) viene sottoposta a processi tecnologici atti a valorizzarla grazie alla selezione, cernita, monda e taglio, lavaggio, e confezionamento in buste o in vaschette sigillate, con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva (IV gamma)”
“Inoltre il contributo è concesso alle Organizzazioni di Produttori (OP) riconosciute e ricordiamo che – tiene a specificare il Direttore Terra Orti -, sempre a norma di legge, NON esiste un riconoscimento per la IV gamma o prima gamma evoluta, ma per i Prodotti Ortofrutticoli (Lattughe, Pomodori, Pesche, etc.)”.
“ll nuovo art. 58-bis si chiama “Interventi per la gestione della crisi di mercato dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma e di prima gamma evoluta” ed infatti concede un contributo, nel limite di spesa di 20 milioni di euro, per la raccolta prima della maturazione o la mancata raccolta dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma e di prima gamma evoluta per periodo marzo – luglio 2020 e quantificando la conseguente differenza di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019.
“Oltre al fatto che ci vuole una certa fantasia per immaginare che una mela o un kiwi, quando ancora non sono maturi, cioè quando ancora sono sulla pianta e mancano mesi alla raccolta, già sono pronti per le vaschette di IV gamma, il problema più grande è che il Governo dimentica che il suo Ministro per le Politiche Agricole, nonostante le ripetute richieste da parte delle OP e delle Unioni di OP, NON ha voluto, nemmeno nel periodo nero del lockdown, autorizzare le OP ortofrutticole ad effettuare le operazioni di raccolta prima della maturazione o mancata raccolta con interramento del prodotto, e pertanto NESSUNA OP, che faccia prodotti di IV gamma, di prima gamma evoluta o di prima gamma “arretrata”, può accedere a tali fondi.”
Mancano di fatto ai produttori i requisiti che il Governo stesso ha impedito di attuare e che ora, con l’art.22 chiede di esibire per accedere ai ristori!
Nei prossimi 30 gg il MIPAAF, con apposito decreto, dovrà stabilire i criteri e le modalità di attuazione dell’articolo 58-bis.
Emilio Ferrara auspica che si tenga conto di queste criticità per rendere possibile l’accesso al fondo di 20 milioni di euro.
“Innanzitutto il Mipaaf deve, forzando l’interpretazione del nuovo art. 58-bis, scegliere come criterio (tre operazioni di raccolta verde e mancata raccolta oppure calo del fatturato) l’unico praticabile e cioè il calo di fatturato, bisogna quindi eliminare ogni riferimento alle operazioni di raccolta prima della maturazione e di mancata raccolta dei prodotti ortofrutticoli.
Bisogna poi individuare i Prodotti oggetti del provvedimento e pertanto destinatari dei contributi (cioè quelli che hanno avuto un crollo delle vendite, come tanto per fare un esempio le lattughe e le fragole) e, di conseguenza, individuare le OP riconosciute per quei prodotti e che possono essere beneficiarie dei contributi (ricordiamo che non esistono OP riconosciute per la IV gamma o la prima gamma evoluta ma solo per i prodotti)”.
“Ancora, dato che l’art.58-bis lascia giustamente intendere che il beneficiario finale non è tanto il soggetto che commercializza (OP) quanto il produttore ortofrutticolo, al fine di evitare sperequazioni tra questi ultimi bisogna definire i prodotti per quello che sono per davvero e cioè “destinati alla IV gamma e prima gamma evoluta.. La ragione è che, nella gran parte dei casi, non è il produttore agricolo che mette in atto i processi tecnologici di cui sopra ma altri soggetti (spesso industriali) e una più puntuale definizione dei prodotti può evitare che vengano penalizzati una parte dei produttori che aderiscono ad OP che poi vendono a chi confeziona o peggio ancora che il contributo arrivi a soggetti diversi da quelli della produzione primaria”.
“Ovviamente per il calcolo della differenza di fatturato bisogna prevedere che questo debba essere riferito alle tipologie di prodotto individuate che poi viene venduto come I e IV gamma e non a tutto il fatturato delle OP”.
Per risolvere il pasticcio, l’unico criterio per identificare l’accessibilità ai fondi stanziati per il settore Ortofrutta nell’ambito del decreto Ristori Bis, può essere il calo di fatturato considerando i periodi dell’anno di riferimento. La differenza del fatturato dovrebbe tener conto inoltre della compagine sociale delle OP, cioè valutare l’adesione o la dimissione dei produttori dall’OP. L’adesione ad una OP ha una durata di un anno, in quanto la differenza di fatturato potrebbe essere falsata dall’uscita o entrata di soci produttori. In sintesi, lo scostamento di fatturato andrebbe calcolato a parità di soci produttori.
Nicola Caputo, Assessore all’agricoltura della Regione Campania, in visita alla sede di Terra Orti.
/0 Commenti/in Eventi /da Redazione TerraOrtiLa Organizzazione Produttori Terra Orti ha ricevuto la visita dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo per un primo confronto “sul campo”.
“Ho visitato Terra Orti, una tra le OP più rappresentative della Regione con sede nella Piana del Sele e che raggruppa circa 200 produttori ortofrutticoli di eccellenza. La vocazione all’aggregazione si traduce anche nell’inglobare le colture pregiate a Denominazione di Origine Protetta quali il Carciofo di Paestum, il Marrone di Roccadaspide, la castagna di Montella, la rucola della Piana del Sele, la melannurca campana, la nocciola di Giffoni. – ha dichiarato l’Assessore Caputo – Il Presidente, Alfonso Esposito e il Direttore Emilio Ferrara, mi hanno illustrato il significativo tessuto imprenditoriale delle aziende ricomprese nell’OP. Abbiamo discusso di innovazione e di futuro del comparto agricolo e, raccogliendo le preziose osservazioni del presidente della commissione bilancio Franco Picarone, ho descritto i contenuti delle scelte della nuova programmazione, ribadendo il mio impegno per nuovi indirizzi strategici nella politica agricola regionale”
L’incontro è stato soddisfacente proprio per la volontà espressa dall’Assessore di un confronto costruttivo e continuativo che centralizzi il ruolo delle Organizzazioni Produttori nelle Politiche Regionali, e la necessità di tutela delle produzioni di pregio.
La visita è stata anche l’occasione per un tavolo di dibattito nella cornice della Piana del Sele in cui è immersa la sede di Terra Orti, con anche Coldiretti Campania e il suo direttore Salvatore Loffreda, e il presidente della commissione bilancio della Regione Franco Picarone.
Il tavolo è diventato set televisivo dell’importante emittente regionale LIRA TV.