Fagioli Regina di Gorga
Fagioli Regina di Gorga: un piccolo patrimonio del Cilento
Completamente bianco, senza alcuna striatura e dalla forma ovoidale. Il fagiolo Regina di Gorga viene coltivato in modo limitato e rischia di estinguersi completamente. Per sostenere il valore di questa coltivazione è nata la Comunità del Cibo Terra Madre di Slow Food, dedicata proprio a questo fagiolo, un modo per ribadire la sua qualità e tutelare la ricchezza colturale di un intero territorio. Per lo stesso motivo è stato anche inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali della Regione Campania.
Questo fagiolo viene coltivato a Gorga, un piccolo borgo, frazione del comune di Stio Cilento, in provincia di Salerno, che si origina intorno alle sorgenti del fiume Alento. Un fiume che scorre per 36 chilometri fra i territori del Parco Nazionale del Cilento e dà anche il nome a questa bellissima terra: Cilento significa proprio “Cis Alentum”, al di qua dell’Alento.
La semina del fagiolo Regina di Gorga viene fatta a mano, fra maggio e giugno insieme al mais la cui pianta, specialmente in passato, veniva usata come sostegno per questa leguminosa. Oggi si usano anche pali in legno, principalmente di erica, una pianta della macchia mediterranea che cresce sulle colline della zona. La raccolta avviene in due fasi: nella prima si scelgono i baccelli ancora teneri, che si usano per fare le insalate e poi si aspetta la completa maturazione, per stendere i baccelli al sole e fare in modo che si completi l’essiccazione. I baccelli vengono poi battuti con bastoni di legno e quindi i fagioli vengono liberati dalle impurità e selezionati con un “cernicchio” che consente di eliminare quelli più piccoli e preservare la granella migliore.
Il sapore dolciastro, i brevi tempi di cottura e l’alta digeribilità fanno di questo fagiolo una vera eccellenza gastronomica che si può degustare nei piatti locali con la tipica pasta fatta in casa, le lagane, oppure con zuppe e verdure.
Il fagiolo Regina di Gorga e la tradizione
Il nome di questo fagiolo è legato ad una leggenda popolare che dal piccolo sobborgo cilentano ci conduce alla corte dei Borbone di Napoli. Si narra che la Regina Maria Carolina d’Asburgo Lorena, moglie di Ferdinando IV di Borbone, sorella di Maria Antonietta di Francia, avesse gusti molto ricercati in fatto di cibo e che fosse molto difficile prepararle qualcosa che le piacesse veramente. Un giorno, un contadino proveniente proprio da Gorga sarebbe riuscito a consegnarle un sacchetto dei fagioli locali. Una volta assaggiati la regina avrebbe espresso il suo compiacimento e chiesto che quei fagioli fossero portati a corte per preparare altre pietanze. Così, da allora, il fagiolo bianco di Gorga è diventato il “fagiolo Regina di Gorga”.