ORTOFRUTTA, TRADIZIONI E MITI A CAPODANNO

La natura, nell’essere parte atavica e viscerale della vita dell’uomo fin dalla nascita del mondo, non solo è protagonista delle sue scelte alimentari, ha anche dettato e definito miti e tradizioni, accompagnandolo in ogni fase della sua esistenza.
A Capodanno, in ogni parte del mondo esistono riti propiziatori, dedicati ad attirare fortuna e prosperità. Particolarmente sentite, nel mondo occidentale, sono le tradizioni legate alla tavola, sia intesa come tradizioni gastronomiche, sia come decorazioni di buon auspicio.
L’uva, il melograno e le lenticchie sono in tal senso immancabili in ogni convivio che si rispetti, in quanto la fortuna non accetta distrazioni e omissioni rispetto alle usanze!
Proponiamo simpaticamente in breve le motivazioni più accreditate circa la valenza simbolica delle usanze legata a questi prodotti ortofrutticoli.

L’uva 

“Chi mangia l’uva a Capodanno, conta i quattrini tutto l’anno!”
Lo sai che l’usanza di mangiare dodici chicchi d’uva per propiziare ricchezza e prosperità per l’anno nuovo ha origini spagnole?
La tradizione vera vuole che i 12 chicchi, corrispondenti ai 12 mesi dell’anno, vengano consumati al rintocco della campana de “la puerta del sol” di Madrid.
L’usanza è ormai nota e diffusa in tutto il mondo; qualsiasi ne sia l’origine, è sicuramente da riportare alla sua simbologia benefica di fratellanza e unione evocate dai culti del Dio Bacco.

L’uva da tavola. Per i 12 chicchi corrispondenti ai mesi dell’anno e per decorare la tavola della notte di San Silvestro.

Il melograno

Ricchezza, fortuna, salute e lunga vita da propiziare a Capodanno con il melograno a tavola.
È considerato di buon auspicio da millenni, protagonista di miti, riti e iconografia sacra e profana, è il simbolo della fertilità e dell’abbondanza.
La Dea Hera dell’antica Paestum reca in mano il “granatum”, ai giorni nostri la Madonna del Granato benedice il mondo con uno scettro a forma di melograno, l’immagine del melograno è facile da trovare nelle abitazioni dei popoli mediterranei e non solo, per propiziare fortuna e amore. In effetti l’usanza di proporre il melograno sulla tavola di Capodanno è di origine greca.
Simbolo anche di passione per il colore rosso sangue, il melograno è protagonista di diverse opere letterarie.
È bello citare Federico Garcia Lorca e la sua Ode alla melagrana:
“O melagrana aperta, tu sei
una fiamma sopra l’albero,
sorella carnale di Venere,
riso dell’orto ventoso

Il melograno. Antichissimo simbolo mediterraneo di prosperità, fertilità e passione, è usato sulla tavola di Capodanno per ricette e decorazioni.

Le lenticchie

Rinvenute, insieme ad altri reperti, in alcune tombe dell’antico Egitto, le lenticchie sono testimonianza di quanto sia stretto il legame delle coltivazioni umane con questo legume, che nel corso dei millenni è arrivato fino a noi dove è molto apprezzato in ricette sia tradizionali sia innovative.

L’usanza delle lenticchie sulla tavola propiziatoria per il nuovo anno è tutta italiana. Sappiamo che chicchi, acini e grappoli  simboleggiano la moltitudine, evocano la ricchezza attraverso l’immagine dei quattrini, e accompagnano sentimenti di augurio di buona sorte. L’usanza di mangiare le lenticchie per ingraziarsi l’anno nuovo risale agli antichi romani che nel periodo delle festività donavano una scarsella per la notte di San Silvestro: la borsa di cuoio con una cintura veniva riempita di lenticchie crude, a simboleggiare le monete che le lenticchie per la loro forma ricordano.

Nella tradizione popolare le lenticchie sono dunque sinonimo di fortuna e prosperità. Non esiste tavola imbandita per celebrare il Capodanno che non proponga un piatto di lenticchie. Perché se ci sono le lenticchie ci si augura che arrivino anche tempi migliori!

Le lenticchie. Da sempre simbolo di prosperità e ricchezza per la forma che evoca le monetine, sono il cibo propiziatorio per eccellenza.

Che l’ortofrutta propiziatoria ci accompagni, e che sia un 2022 fortunato per tutti!