Amaro di Paestum
Liquore al carciofo: in un sorso tutto il gusto del carciofo IGP di Paestum
Si può sorseggiare fresco a fine pasto, per apprezzarne l’azione rinfrescante e digestiva ma anche ghiacciato, come aperitivo, per dare un tocco speciale ad una rimpatriata fra amici.
Il liquore al carciofo di Paestum è un ambasciatore del suo territorio: in ogni sorso sprigiona i profumi ed i sapori intensi di una terra antichissima, che si estende all’ombra dei magnifici Templi greci.
In ogni bottiglia ne è racchiusa tutta l’essenza, concentrata nell’estratto dell’ortaggio simbolo della piana del Sele, il carciofo di Paestum, che ha ricevuto l’ambito riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta – IGP.
Il carciofo IGP di Paestum presenta una forma tonda e compatta, con le foglie senza spine e dal colore verde, con sfumature tra il rosa ed il viola. Appartenente al tipo romanesco, il carciofo di Paestum è detto anche “tondo di Paestum” e si distingue per la particolare delicatezza, conferitagli da una combinazione ineguagliabile fatta di territorio e tecniche di produzione.
Il liquore al carciofo di Paestum, con il suo colore bruno e con il gusto leggermente amaro, custodisce tutto questo. Per prepararlo occorre raccogliere i carciofi freschi, selezionarli e lavarli. Non si scelgono solo le foglie più delicate ma anche la parte tenera dei gambi. Si tagliano e si mettono a macerare insieme all’alcool per alcuni giorni, quindi si esegue il filtraggio e si aggiunge una miscela di acqua e zucchero. A questo punto il liquore è pronto, deve essere lasciato solo a riposare al riparo dalla luce e poi può essere servito, meglio fresco, per gustarne tutte le proprietà.
Il liquore è solo uno dei modi per portare in tavola il carciofo, un ingrediente tipico della Dieta Mediterranea, che si adatta particolarmente bene ad essere usato in cucina, dalla pizza alle creme ai pasticci.
Il carciofo e la tradizione
Il carciofo è un ortaggio che presenta un cuore delicato protetto da una “armatura” decisa. La sua conformazione trova riscontro nella mitologia greca: si narra che Zeus si fosse innamorato di una ninfa di nome Cynara: portamento elegante, occhi verdi dai riflessi viola, capelli color cenere – da cui derivava il suo nome, che in greco significa proprio cenere. Nonostante le insistenze del signore dell’Olimpo, la ninfa non era intenzionata a cedere alla sua corte e così Zeus la trasformò in un vegetale che fosse simile al suo carattere: spinosa all’esterno ma dal cuore delicato e dolce. Un carciofo, per l’appunto, che nel suo nome scientifico (Cynara scolymus) porta ancora il legame con il mito.